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Come ho già scritto le volte precedenti, l'Amore dovrebbe essere la nostra unica Legge, l'amore visto anche come compassione vero il nostro prossimo.
Se tutti noi ubbidissimo a questa legge, molti dei problemi del mondo non esisterebbero, le guerre, la fame, la miseria, sono spesso causate dalla mancanza di amore e compassione verso il nostro prossimo.
C'è un comandamento che dice: 'Ama Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutto te stesso, e con tutta la tua anima; ama il prossimo tuo come te stesso'. Perché prima 'ama Dio tuo'? Perché è soltanto facendo riferimento a lui, quale il nostro unico e comune Padre celeste, che possiamo amare anche il nostro prossimo.
Tuttavia l'Amore, per essere visibile, ha bisogno di azioni concrete, non basta infatti dire a parole che si ama qualcuno, ma bisogna anche tradurlo in fatti e opere, perchè divenga tangibile.
C'è quindi una netta differenza tra la compassione e il provare semplicemente pena per qualcuno. Il vero Amore è soprattutto compassione, libera e disinteressata - cosi come è l'Amore e la compassione che prova per noi il nostro Padre Celeste.
Tuttavia, la manifestazione più elevata del nostro amore non è la mera condivisione dei nostri beni materiali; Gesù stesso in vita non ebbe nulla di materiale da offrire e da spartire con gli uomini, ma cosa lo rese quello che è stato e quello che è tutt'ora?? L'avere dato la sua vita per la nostra salvezza !! Quale dono poteva essere simile a questo? Infatti sta scritto che non c'è amore più grande che dare la propria vita per un amico. Cosi ritengo che donare tutti noi stessi e condividere la nostra vita con loro - sia il fine a cui dobbiamo tendere, per avere vera compassione dei nostri fratelli.
Anche se tutte le cose temporali (materiali) di questo mondo, possono soddisfare il nostro corpo, e le sue esigenze materiali, cosi come l'amore e l'affetto nei nostri cuori, soltanto l'Amore di Dio può soddisfare appieno il nostro Spirito, soltanto vivendo in comunione con lo Spirito di Dio, proveremmo una vera pace, armonia e conforto. E questa pace soltanto lo Spirito di Dio ce la potrà dare, basta soltanto affidarsi a questo Spirito, aprendo il proprio cuore a Gesù!!
Tuttavia l'Amore, per essere visibile, ha bisogno di azioni concrete, non basta infatti dire a parole che si ama qualcuno, ma bisogna anche tradurlo in fatti e opere, perchè divenga tangibile.
C'è quindi una netta differenza tra la compassione e il provare semplicemente pena per qualcuno. Il vero Amore è soprattutto compassione, libera e disinteressata - cosi come è l'Amore e la compassione che prova per noi il nostro Padre Celeste.
Tuttavia, la manifestazione più elevata del nostro amore non è la mera condivisione dei nostri beni materiali; Gesù stesso in vita non ebbe nulla di materiale da offrire e da spartire con gli uomini, ma cosa lo rese quello che è stato e quello che è tutt'ora?? L'avere dato la sua vita per la nostra salvezza !! Quale dono poteva essere simile a questo? Infatti sta scritto che non c'è amore più grande che dare la propria vita per un amico. Cosi ritengo che donare tutti noi stessi e condividere la nostra vita con loro - sia il fine a cui dobbiamo tendere, per avere vera compassione dei nostri fratelli.
Anche se tutte le cose temporali (materiali) di questo mondo, possono soddisfare il nostro corpo, e le sue esigenze materiali, cosi come l'amore e l'affetto nei nostri cuori, soltanto l'Amore di Dio può soddisfare appieno il nostro Spirito, soltanto vivendo in comunione con lo Spirito di Dio, proveremmo una vera pace, armonia e conforto. E questa pace soltanto lo Spirito di Dio ce la potrà dare, basta soltanto affidarsi a questo Spirito, aprendo il proprio cuore a Gesù!!
1 commento:
Gesù pone come elemento decisivo per "conoscerlo" il legno della croce.
Non ci basta un Dio bello e candido, circondato da nuvolette. Non è il Dio che almeno voglio io. Il Dio che amo è il Dio che si sporca le mani.
Dico una cosa ovvia, ma che a volte ci dimentichiamo: i segni dei chiodi e della lancia nel costato, non scompaiono dal suo corpo, nel momento della Risurrezione, Gesù li porta con sè. Avrebbe potuto risorgere con un corpo perfetto eppure, decide che quelle ferite lo devono accompagnare per sempre.
Non sono ferite da nascondere, ma al contrario diventano, per Cristo Risorto, un distintivo col quale farsi riconoscere (vedi episodio di Tommaso).
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