lunedì 2 luglio 2012

Lettera # 14 - Cosa fece Gesu' per noi.

Che missione aveva Gesu' quando e' disceso sulla terra?? Innanzitutto egli era il figlio primogenito di Dio - ovvero e' stato l'unico ad essere stato creato direttamente da Dio. Visse sulla terra una vita perfetta e senza peccato. A differenza di tutti noi non ha mai peccato. Ora ci e' stato mandato sulla terra per una missione di straordinaria portata - e' stato il piu' grande dono che Dio ci abbia dato, frutto di un amore smisurato che Dio prova nei confronti dell'umanita'. Gesu' infatti, con la sua vita perfetta prima, e col suo sacrificio poi, ha redento tutto il genere umano dal peccato e lo ha giustificato - ovvero - reso giusto    davanti a Dio, e questo in maniera del tutto immeritata!

Cosi come il peccato e' entrato nel mondo e nell'umanita' per la disubbidienza di Adamo ed Eva e - per colpa di uno solo il peccato e' entrato in tutta l'umanita' - cosi similmente - per il sacrificio di uno solo, tutto il genere umano e' stato salvato e lavato dal peccato!! Dio ebbe pieta' di noi, sapeva che con le nostre forze non ce l'avremmo mai fatta, neppure seguendo tutte le Leggi Mosaiche e ci diede in sacrificio suo figlio unigenito vissuto senza macchia e senza peccato; poiche nessun uomo imperfetto puo' pagare per i peccati altrui bensi' soltanto l'agnello immacolato e senza colpa - innocente riesce a pagare e scontare i peccati dell'umanita'!! Che grande notizia, che gioia e che dono che ci e' stato concesso!

giovedì 3 febbraio 2011


"O Dio, se ti adoro per la paura dell'Inferno, fammi bruciare all'inferno. Se ti adoro per desiderio del Paradiso, escludimi dal Paradiso. Ma se ti adoro per Amore, non negarmi la tua eterna Bellezza"


Rabia al-Basri


Inutile dire che questi pochi versi sintetizzano appieno tutte le mie lettere che ho voluto condividere in questo spazio.

venerdì 28 gennaio 2011

Luca 6:6-11


Un altro sabato egli entro' nella sinagoga e si mise a insegnare. C'era li un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se avrebbe fatto una guarigione di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma egli conosceva i loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: 'Alzati e mettiti in mezzo!' Ed egli, alzatosi, stette in piedi . Poi Gesu' disse loro: 'Io domando a voi: e' lecito, di sabato fare del bene o fare del male? Salvare una persona o ucciderla?' E, girato lo sguardo tutto intorno a loro disse a quell'uomo : 'Stendi la mano!' . Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ed essi furono pieni di furore e discutevano tra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesu'.

giovedì 27 gennaio 2011

Lettera # 13 - Gesu' riguardo alle ricchezze (Mat. 19:16-26)


E' molto conosciuto il passo nel Vangeli riguardo al giovane ricco che corse verso Gesù chiedendogli cosa dovesse fare per accedere al Regno di Dio. Gesù gli rispose allora, che doveva seguire i comandamenti che erano stati dati a Mosè, ma costui gli rispose che già obbediva a tutti i comandamenti, e chiese cosa altro ancora dovesse fare, perché si sentiva un uomo molto pio.
A questo punto Gesù gli disse di lasciare ai poveri tutte le sue ricchezze terrene e di venire a seguirlo. Il giovane ricco, sentito queste parole si rattristo' molto - perché aveva molti averi e non era affatto pronto a rinunciare a tutto quello che aveva. Se ne andò via sconsolato.
A questo punto Gesù disse la famosa frase "E' più facile per un cammello passare per la cruna di un ago, piuttosto che a un ricco entrare nel Regno di Dio" . I discepoli rimasero molto colpiti da questa affermazione e chiesero chi, a questo punto avrebbe potuto salvarsi. Gesù rispose con la frase "agli uomini e' impossibile, ma a Dio tutto e' possibile".
Ora Gesù si riferiva alla porta delle città, che veniva appunto chiamata 'cruna dell'ago', probabilmente per la forma che assumeva. Passare attraverso questa porta non era affatto facile per un cammello, ma certo non era neppure impossibile.
Perché Gesù si esprime in questa maniera, tale da fare meravigliare persino i suoi discepoli? Sono parole che anche oggi ci appaiono particolarmente dure e difficili da comprendere. Ma cosa intendeva Gesù rispondendo al giovane ricco? Si riferiva si alle sue ricchezze terrene, e sapeva quanto quell'uomo tenesse ai suoi averi, sapeva che non sarebbe stato in grado di vendere tutti i suoi beni e donare il ricavato ai poveri. In altre parole, per quell'uomo le sue ricchezze erano le più importanti, qualcosa senza cui non avrebbe potuto vivere.
Ecco che si può notare come spesso le ricchezze, quelle materiali, possano non essere una benedizione. Se le ricchezze che abbiamo ottenebrano la nostra mente, non ci fanno vedere ciò che e' giusto e buono, non ci fanno vedere colui che accanto a noi soffre o ha bisogno di aiuto, se il desiderio di avere sempre più ricchezze o la paura di perderle ci fanno affannare rischiamo di mettere tutto il nostro cuore li, rischiamo davvero di mettere da parte la Parola di Dio, l'unica che ci può arricchire per davvero, con una ricchezza che nessuno ci potrà portare via, ne' la ruggine ne' il ladro. Il pericolo e' quello di perdere di vista ciò che veramente e' importante e che dona vita .
La ricchezza in quel caso diventa quasi come una zavorra che non ci lascia andare in alto, non ci permette di elevarci spiritualmente come invece dovremmo, secondo la nostra natura, cercare di fare.

sabato 12 giugno 2010

Ecclesiaste 7:1-4


Una buona reputazione val meglio dell'olio profumato; e il giorno della morte, meglio del giorno della nascita. E' meglio andare in una casa di duolo, che andare in una casa di convito; poichè là è la fine di ogni uomo, e colui che vive vi porrà mente. La tristezza val meglio del riso; poichè quando il viso è mesto, il cuore diventa migliore. Il cuore del savio è nella casa del duolo; ma il cuore degli stolti è nella casa della gioia.

giovedì 13 maggio 2010

Alma 7:13-15


Ora, lo Spirito conosce ogni cosa: nondimeno il Figlio di Dio soffrira', secondo la carne, per potere prendere su di Se' peccati del suo popolo, per potere cancellare le trasgressioni, secondo il potere della sua liberazione; ed ora ecco, questa e' la testimonianza che e' in me.
Ora io vi dico che dovete pentirvi e nascere di nuovo; poiche' lo Spirito dice che se non nascete di nuovo non potete ereditare il regno dei cieli; venite dunque e siate battezzati al pentimento, affinche possiate essere lavati dai vostri peccati, affinche possiate avere fede nell'Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo, che e' potente per salvare e per purificare da ogni ingiustizia.
Si, vi dico, venite e non temete; e lasciate da parte ogni peccato, che vi assale facilmente, che vi trascina legati verso la distruzione; si, venite e andate avanti e mostrate al vostro Dio che siete disposti a pentirvi dei vostri peccati e ad entrare in alleanza con lui di obbedire ai suoi comandamenti, e testimoniatelo a lui oggi stesso, entrando nelle acque del battesimo.

mercoledì 12 maggio 2010

Isaia 52:1-7


Egli e' disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo di dolore, e famigliare col patire, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato!
Egli e' stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquita'; il castigo per cui abbiamo pace, e' caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il Signore ha fatto ricadere su di lui l'iniquita' di noi tutti.
Maltrattato, si lascio' umiliare e non apri' bocca. Come l'agnello al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non apri' bocca.