venerdì 29 maggio 2009

Lettera #9 'Porgi l'altra guancia'


Nel Vangelo di Luca compaiono le famose parole di Gesù, quelle in cui ci viene detto di amare i nostri nemici, di pregare per loro ed infine, il verso più famoso e quello più spesso citato in cui Gesù disse di porgere l'altra guancia.


Pochi si rendono conto della portata rivoluzionaria di queste parole! Nella tradizione giudaica e nella Legge Mosaica, vigeva la legge dell' 'occhio per occhio e dente per dente' cioè vale a dire se qualcuno ti ha dato uno schiaffo, tu glielo dovresti restituire. Ovvero per ogni infrazione o delitto doveva essere applicata una giusta ed equa punizione. A tutt'oggi un ebreo direbbe che questa frase non appartiene al giudaismo, questo infatti direbbe: 'hai ricevuto uno schiaffo? non porgere l'altra guancia ma restituisci lo'.


Gesù ed il cristianesimo scardina completamente questa legge e questo modo di vedere, con le famose parole di Gesù 'porgi l'altra guancia' non si intende tanto porgere letteralmente l'altra guancia e pregare per un altro colpo, quanto, piuttosto, si richiede di desistere dalla voglia di vendetta, ovvero, qualcuno ti ha dato uno schiaffo? Non vendicarti, perdonalo e prega per lui e perché capisca che ha sbagliato. E proprio qui che sta la portata rivoluzionaria del messaggio, perdona, non vendicarti, ama il tuo prossimo soprattutto se nemico e prega per lui! E proprio questo l'amore incondizionato tipico del cristianesimo, la carita, la compassione. La stessa che porto il Figlio di Dio a morire sulla croce per i nostri peccati perché noi fossimo redenti!


Seguire le sue orme vuole dire anche questo, amare di un amore incondizionato anche coloro che di certo non amano noi, che magari ci fanno del male, magari perché hanno bisogno di più amore che non hanno avuto abbastanza.

domenica 29 marzo 2009

Ciò che Dio ha promesso.


Dio non ha promesso cieli sempre azzurri e sentieri coperti di fiori, ogni giorno della vita. Dio non ha promesso sole senza pioggia, gioia senza dolore, pace senza sofferenza.


Dio non ha promesso che non avremmo conosciuto fatica e tentazione, dolore e disgrazia. Dio non ha detto che non avremmo dovuto sopportare molti pesi, e molte preoccupazioni.


Dio non ha promesso strade ampie e spianate, un viaggio facile e veloce senza bisogno di una guida; mai una montagna, rocciosa o ripida, mai un fiume torbido e profondo:


Ma Dio ha promesso forza per il giorno, riposo dopo la fatica, luce sul nostro cammino, grazia per le prove, soccorso dall'alto, comprensione inesauribile, amore eterno.


Annie Johnson Flint

venerdì 20 marzo 2009

Ottimismo



  • Un ottimista vede un opportunità in ogni calamità; un pessimista vede una calamità in ogni opportunità. - Sir Winston Churchill

  • Ci soso sempre fiori, per chi li vuole vederli. - Henri Matisse

  • Quando ci accorgiamo che ogni cosa ha due lati, cerchiamo di guardare solo quello piu luminoso. - Mahatma Gandhi

  • Se non riesci ad avere tutte le cose che vuoi, pensa alle cose che non hai e che non vorresti avere. - Oscar Wilde

  • La porta della felicità si apre verso l'esterno. - Soeren Kierkegaard

sabato 7 febbraio 2009

Le Risposte di Dio


Tu dici: è impossibile







  • Dio dice: Per me ogni cosa è possibile (Mat. 19,26)


Tu dici: sono stanco







  • Dio dice: Io ti daro riposo (Mat. 11,28-30)


Tu dici: Nessuno mi ama davvero





  • Dio dice: Io ti amo (Giov. 3,16 e 13,34)


Tu dici: Non capisco piu niente





  • Dio dice: Indirizzerò i tuoi passi (Prov. 3,5-6)


Tu dici: Non ne vale la pena





  • Dio dice: Ne varrà la pena (Rom. 8,18)


Tu dici: Non riesco a farlo





  • Dio dice: Non è necessario che lo faccia tu. Ci penso Io. (2 Cron. 20,17)


Tu dici: Non posso perdonarmi





  • Dio dice: Io ti perdono (1 Giov. 1,9 e Rom. 8,1)


Tu dici: Non riesco ad andare avanti





  • Dio dice: Supplirò ad ogni tuo bisogno (Filip. 4,19)


Tu dici: Non sono capace





  • Dio dice: Col mio aiuto puoi farlo. (Filip. 4,13 e 2 Cor. 3,5)










mercoledì 10 dicembre 2008

Perche il Natale







C’era un uomo che non credeva in Dio e non esitava a rendere noto agli altri il suo parere sulla religione e sulle feste come il Natale. Sua moglie, al contrario, credeva e aveva educato i figli a credere in Dio e in Gesù, nonostante i commenti ostili del marito.Una nevosa vigilia di Natale la moglie si preparava a portare i bambini alla messa nel paesino di campagna dove vivevano. Chiese al marito se voleva andare con loro, ma lui rifiutò."È una storia priva di senso!" disse. "Perché Dio dovrebbe abbassarsi a scendere sulla terra come uomo? È ridicolo!" Così la donna e i figli uscirono e lui rimase a casa.Poco dopo il vento cominciò a soffiare più forte e la nevicata divenne una bufera. L’uomo diede un’occhiata fuori dalla finestra, ma non riuscì a vedere altro che un accecante turbinio di neve. Si preparò a passare una serata tranquilla, seduto davanti al fuoco.D’un tratto udì un forte tonfo. Qualcosa aveva colpito la finestra. Poi un altro colpo. Guardò fuori, ma si vedeva solo a poco più di un metro di distanza. Appena la nevicata si calmò un attimo si avventurò fuori per vedere cosa avesse colpito la finestra. Nel campo di fianco alla casa vide uno stormo di oche selvatiche. Evidentemente erano state sorprese dalla tempesta durante il loro viaggio per svernare a sud e non riuscivano a proseguire; si erano perse ed erano finite nella sua fattoria, senza cibo né riparo. Sbattevano le ali e svolazzavano sul campo in circoli bassi, alla cieca e senza meta. Un paio di loro erano andate a sbattere contro la sua finestra.L’uomo provò pena per le oche e pensò di aiutarle. Il fienile sarebbe un bel posto per loro, pensò. È caldo e riparato; potrebbero passarci la notte e aspettare la fine della bufera. Così dopo aver spalancato la porta del fienile si mise ad aspettare, nella speranza che le oche notassero laporta aperta ed entrassero. Ma le oche svolazzavano in giro senza meta, senza notare il fienile che avrebbe potuto significare la salvezza. L’uomo cercò di attirare la loro attenzione, ma sembrava solo spaventarle e farle allontanare.Entrò in casa e ne uscì con del pane, che sbriciolò, formando un sentiero che portava al fienile. Non capirono.Ora cominciava a sentirsi frustrato. Le aggirò alle spalle e cercò di cacciarle verso il fienile, ma esse si spaventarono ancora di più e si sparpagliarono in tutte le direzioni meno che verso il fienile. Niente di quel che provava a fare riusciva a farle entrare dove sarebbero state al caldo e al sicuro."Perché non mi seguono?!" esclamò. "Non vedono che è l’unico posto in cui possono sopravvivere alla tempesta?"Ci pensò un attimo e si rese conto che non avrebbero seguito un essere umano. "Se fossi un’oca potrei salvarle", esclamò ad alta voce.Poi ebbe un’idea. Entrò nel fienile, prese una delle sue oche e portandola in braccio aggirò di nuovo le oche selvatiche e si mise dietro di esse. Poi la lasciò andare. L’oca svolazzò in mezzo allo stormo e si diresse dritta nel fienile … e ad una ad una le altre oche la seguirono in salvo.L’uomo si fermò un attimo in silenzio, ritornando con la mente alle parole che aveva detto poco prima: "Se fossi un’oca potrei salvarle!" Poi ripensò a quello che aveva appena detto a sua moglie: "Perché Dio dovrebbe voler diventare come noi? È ridicolo!" Improvvisamente capì; tutto acquistò un senso. Era quel che aveva fatto Dio. Noi eravamo come le oche … accecate, perse, destinate a morire. Dio aveva mandato Suo Figlio a diventare come noi per mostrarci la strada e salvarci. Era questo il significato del Natale.Il vento e la neve accecante cominciarono a calmarsi. Anche la sua anima si calmò e lui si fermò a riflettere su questo pensiero meraviglioso. Improvvisamente capì il significato del Natale, il motivo per cui Gesù era venuto. Anni di dubbi ed incredulità svanirono come la bufera appena passata. Cadde in ginocchio sulla neve e fece la sua prima preghiera: "Grazie, Dio, per essere venuto in forma umana a tirarmi fuori dalla tempesta!" •

domenica 16 novembre 2008

Dio

Dio adora fare le cose al contrario di come noi pensiamo che le debba fare!!

mercoledì 12 novembre 2008

Stendi la tua mano e ricevi la guarigione


Nelle mani protese verso di te ho dei doni: doni d'amore, perdono, misericordia e guarigione. Ho in mano tutte queste cose e te le donerò se solo stendi una mano per riceverle mediante la tua fede.Questi doni non li puoi meritare essendo buono. Non sarai mai buono abbastanza da potere meritare i preziosi doni che ho tra le mani, ma te li do in regalo. Non considerare le tue afflizioni come punizioni per i tuoi peccati, perché hanno uno scopo più grande, servono a fortificarti nello spirito e nella fede, e renderti più maturo. Quando preghi e confidi in me nonostante le tue afflizioni, non solo incoraggi e fai crescere la tua fede, ma anche quella di altri perché vedono il tuo esempio di come ti affidi fiduciosamente a me.
Da Gesù con Amore